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VALORI ED EDUCAZIONE: AL CENTRO LA CRESCITA DEI RAGAZZI. LE PAROLE DEL RESPONSABILE DEL SETTORE GIOVANILE CLEMENTE LONGO


Con la chiusura dell'anno abbiamo fatto un bilancio parziale di questi primi mesi della Scuola Calcio e del Settore Giovanile Agonistico arancioblu con il responsabile Clemente Longo. Un percorso nato questa estate, che ha preso il via a Settembre e che inizia a dare i primi frutti.


Qual è il bilancio dell'attività della Scuola Calcio sin qui?

Il bilancio dell’attività della scuola calcio fino ad oggi evidenzia un percorso di crescita importante, che si distingue soprattutto per la capacità di costruire un ambiente di apprendimento unico e diverso rispetto ad altre realtà. In particolare, l’intero settore giovanile ha saputo riassorbire in tempi brevi l’implementazione di un modello formativo innovativo, che pone al centro l’integrazione tra competenze tecniche e la costruzione di una cultura inclusiva. La proposta formativa mira non solo a sviluppare le capacità individuali dei giovani calciatori, ma anche a promuovere valori condivisi come l’inclusività, la costruzione della comunità e la produzione di politiche sportive che possano essere accessibili a tutti.



A prescindere dall'insegnamento tecnico quali valori volete trasmettere ai bambini?

Per quanto riguarda la formazione dei calciatori, l’approccio è strutturato in modo da prevedere una rete di supporto formata da personale competente, il superamento di “step” graduali e il continuo sviluppo di cicli di lavoro, che si susseguono in maniera naturale, preparandoli ad affrontare le sfide future. L’obiettivo è accompagnare ogni giovane atleta nel proprio processo di crescita, sia sotto il profilo tecnico che umano. I valori da trasmettere ai bambini sono fondamentali per la creazione di una cultura sportiva sana e inclusiva. L’intento non è solo insegnare la tecnica calcistica, ma anche insegnare la collaborazione, il rispetto reciproco e l’importanza di un ambiente che promuove l’inclusione e la solidarietà. La scuola calcio vuole essere un luogo dove ogni ragazzo o ragazza possa sentirsi parte di una comunità, valorizzando ogni individualità, indipendentemente dal background o dalle capacità iniziali.


Quale deve essere il profilo ideale di un Istruttore per entrare a far parte del Roma City FC?

Per quanto riguarda il profilo ideale dell’istruttore, esso deve andare oltre la semplice passione e dedizione. Deve essere una figura altamente qualificata, capace di gestire in modo efficace i gruppi, comunicare in modo chiaro ed empatico, e creare un’atmosfera positiva in cui i ragazzi possano crescere non solo come calciatori, ma come persone. L’istruttore è visto come un “costruttore di competenze”, in grado di trasmettere non solo le nozioni tecniche e tattiche, ma anche una metodologia educativa che stimoli il miglioramento costante.


Chiudiamo con l'agonistica, anche qui il tuo personale bilancio sulle squadre?

Sul fronte dell’agonistica, l’obiettivo primario è quello di formare in casa le risorse per la prima squadra, contribuendo a creare una filiera che permette ai giovani talenti di esprimere il loro massimo potenziale. La sfida più grande è riuscire a tirare fuori il meglio da ogni singolo atleta, facendo crescere le capacità tecniche, fisiche e mentali, affinché possano arrivare pronti a dare il loro contributo alla prima squadra. L’ambizione è alta: non si tratta solo di formare buoni calciatori, ma di creare una vera e propria cultura sportiva che ponga il benessere e il miglioramento dell’atleta al centro di ogni processo.



Qual è e quale deve essere l'obiettivo del club a livello di settore giovanile?

In sintesi, la scuola calcio sta puntando a un modello formativo che non solo sviluppi le competenze tecniche dei giovani, ma che costruisca anche un ambiente inclusivo e positivo, dove il calciatore possa crescere pienamente in tutti gli aspetti della propria vita sportiva.

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